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Meltdown e Spectre: Le vulnerabilità del chip possono facilitare falle della memoria

In qualità di partner sulla sicurezza, Symantec è impegnata a tenerti informato sugli eventi di rilievo nel campo della sicurezza informatica che vengono rilevati a livello globale. Meltdown e Spectre, due vulnerabilità a livello di chip, possono consentire agli hacker di sferrare attacchi a sistemi operativi e processi utente. Gli utenti Norton sono protetti contro ogni tentativo di exploit di queste vulnerabilità; tuttavia, devono assicurarsi che il proprio software sia sempre completamente aggiornato in quanto prosegue la distribuzione di ulteriori protezioni e aggiornamenti.

Meltdown e Spectre: Le vulnerabilità del chip possono facilitare falle della memoria
La maggior parte dei processori moderni, indipendentemente dal sistema operativo, è interessata da vulnerabilità.
Una serie di nuove vulnerabilità scoperte che interessano i chip del processore possono consentire ai criminali informatici di ottenere l’accesso non autorizzato alla memoria di un computer. Le vulnerabilità, note come Meltdown e Spectre, interessano praticamente tutti i processori moderni e possono essere mitigate solamente tramite patch del sistema operativo.

Delle due, Meltdown rappresenta il pericolo maggiore perché il suo exploit è più semplice e interessa tutti i tipi di computer, compresi personal computer e macchine virtuali nel cloud. Symantec non è al corrente di exploit delle vulnerabilità attualmente in circolazione.

Tutte queste attività nocive possono essere bloccate dai prodotti Norton. Nondimeno, il consiglio per gli utenti è di applicare le patch del sistema operativo non appena rese disponibili.

Le vulnerabilità sono significative, in quanto un exploit effettuato con successo potrebbe consentire a criminali informatici di ottenere l’accesso non autorizzato a dati sensibili, comprese le password. In ogni caso, l’exploit di qualsiasi computer vulnerabile richiederebbe l’ottenimento dell’accesso a tale computer attraverso un passaggio precedente, come l’esecuzione di un’applicazione nociva al suo interno, un codice JavaScript che attiva un exploit allo scopo di eseguire codice nativo o l’esecuzione di JavaScript per mappare il kernel.

Entrambi Meltdown e Spectre sfruttano punti deboli nei processori allo scopo di aggirare l’isolamento della memoria nel sistema operativo. I sistemi operativi sono progettati in modo da impedire che un’applicazione acceda a memoria che viene utilizzata da altre risorse. Se l’isolamento della memoria non funziona, un’applicazione nociva può rubare informazioni dalla memoria utilizzata da altre applicazioni.

Cos’è Meltdown?
Meltdown (CVE-2017-5754) sfrutta un punto debole nell’esecuzione out-of-order, una funzionalità disponibile in molti moderni chip del processore. I ricercatori che l’hanno scoperta hanno confermato che interessa qualsiasi processore Intel a partire dal 1995 (fatta eccezione per i processori Intel Itanium e Intel Atom precedenti al 2013). Tuttavia, essi hanno aggiunto che non è tuttora chiaro se la vulnerabilità interessa anche i processori ARM e AMD.

Un exploit riuscito con successo potrebbe consentire a un criminale informatico di ottenere una copia dell’intero spazio di indirizzi del kernel, compresa la memoria fisica mappata, in pratica tutti i dati presenti nella memoria al momento dell’attacco.

Meltdown può essere sfruttata indipendentemente dal sistema operativo eseguito in un computer. Colpisce sia singoli computer che i computer che gestiscono servizi cloud in hosting. Ciò significa che un attacco a un singolo server potrebbe compromettere tutte le macchine virtuali che sono in esecuzione al suo interno.

Un attacco contro servizi cloud è potenzialmente lo scenario peggiore, in quando un exploit di Meltdown su una macchina virtuale può consentire l’accesso alla memoria dell’intero sistema host. Gli aggressori possono potenzialmente acquistare spazio su un servizio cloud vulnerabile e utilizzarlo per predisporre un attacco contro altri clienti che utilizzano lo stesso host.

Cos’è Spectre?
Spectre (CVE-2017-5753 e CVE-2017-5715) ha effetti simili ma funziona in modo leggermente diverso e sfrutta un punto debole nella progettazione del processore per indurre un’applicazione a rivelare informazioni presenti in memoria.

Secondo il team che ha scoperto Spectre, praticamente tutti i processori moderni sono interessati dalla vulnerabilità, compresi i chip Intel, AMD e ARM. Anche in questo caso, la vulnerabilità è indipendente dal sistema operativo.

Mitigazione
Il consiglio per gli utenti è di applicare immediatamente le patch del sistema operativo. Sono già state rilasciate patch di Meldown per Microsoft Windows, Apple macOS e Linux. L’applicazione di patch a Spectre è più difficoltosa, ma pare che lo sia anche l’eventuale exploit. Sono in corso lavori per rafforzare il software contro qualsiasi exploit potenziale.

I vendor di sistemi operativi hanno già segnalato che l’applicazione di patch può comportare effetti sulle prestazioni dei computer colpiti. Secondo Microsoft, l’impatto potrebbe essere trascurabile sulla maggior parte dei dispositivi consumer, anche se comunque “può variare a seconda della generazione hardware e dell’implementazione del chip da parte del produttore”. Gli sviluppatori della patch per Linux hanno dichiarato che in media le prestazioni possono subire una riduzione del 5%, ma sono stati osservati casi in cui tale valore arriva al 30%.

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Avvertenze e riferimenti:
Symantec Corporation, l’azienda leader mondiale nella sicurezza informatica, consente a organizzazioni, istituzioni e persone di proteggere ovunque i loro dati più importanti. Più di 50 milioni di persone e famiglie contano su Norton e sulla LifeLock Digital Safety Platform di Symantec per aiutare a proteggere le loro informazioni personali, i dispositivi, le reti domestiche e l’identità.

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